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La storia di Villa Russiz è una storia di amore, non solo per la terra e i suoi frutti.
Oggi la Fondazione Villa Russiz gestisce il patrimonio immobiliare e agricolo investendo i proventi della gestione nella Casa Famiglia.
Il 1868 è l’anno dell'unione tra Elvine Ritter de Zahony, di fede protestante, e il conte Theodor Karl Leopold Anton de la Tour Voivrè, esponente di un’antica e nobile famiglia francese di religione cattolica. Ai novelli sposi il padre Giulio Ettore Ritter de Záhony regala il consistente appezzamento terriero di Russiz, tra dolci declivi nel cuore del Collo Goriziano.
Theodor, esperto perito agrario e viticoltore, sa cogliere le grandi potenzialità del territorio particolarmente vocato all’enologia: elabora studi innovativi e sviluppa metodiche pioneristiche, come l’introduzione di varietà di viti francesi.
La leggenda vuole che il conte trasporti le barbatelle francesi in grandi mazzi di fiori da regalare alla moglie. Theodor costruisce solide fondamenta per la crescita di Villa Russiz come azienda vitivinicola all’avanguardia, con significativi successi commerciali: i vini vengono degustati dai Reali d’Europa e alla corte degli Zar.
Durante la Grande Guerra, Villa Russiz viene trasformata in lazzaretto e ospedale militare nel primo retrovia del fronte italiano. Qui opera come crocerossina la contessa Adele Cerruti. Al termine del conflitto, Adele, figlia di un ministro del Regno D’Italia, usa il suo prestigio e le sue conoscenze, per il passaggio dell'istituto e della tenuta all’Italia, contribuendo alla ricostruzione dell’azienda agricola dopo la distruzione bellica.
La direzione dell'azienda viene assunta dall'agrotecnico Edino Menotti. Inizia una paziente opera di ristrutturazione sia dei vigneti sia delle cantine con la collaborazione solidale di tutta la comunità di Capriva del Friuli. L’obiettivo è produrre vino di altissima qualità. Il 28 novembre 1964 Villa Russiz entra a far parte del neonato Consorzio Collio, che, nel 1968, ottiene la DOC.
La eredità di Edino viene raccolta dal figlio Gianni Menotti, che cambia approccio alla viticoltura, ridando dignità a vitigni meno prestigiosi. Viene piantato un nuovo vigneto di Friulano e viene creata la linea Cru dedicata a Theodor De la Tour. I risultati non si fanno attendere: nel 2002 la Guida del Gambero Rosso premia il Grafin de La Tour con i Tre Bicchieri nominandolo Miglior Vino Bianco D’Italia. Nello stesso anno l’azienda riceve la medaglia di Cangrande della Scala al Vinitaly quale Azienda Benemerita D’Italia. Nel 2006 Gianni Menotti viene nominato Enologo dell’Anno dalla Guida ai vini D’Italia Gambero Rosso.
Nel 2007 entra in azienda come aiuto enologo Giovanni Genio e nel 2011 ne prende le redini iniziando un nuovo corso: i vini vengono progettati per incontrare i nuovi trend. Vengono promossi i vini autoctoni e viene promossa una nuova semplice eleganza e un'equilibrata bevibilità.
Nel 2010 nasce Les Enfants, un blend fresco, perfetto per l’aperitivo, composto dal 50% di Pinot Grigio, 25% di Pinot Bianco, 20 % Ribolla Gialla e 5% di Sauvignon. Nel 2011 viene proposto un Sauvignon barricato che può essere creato solo in caso di vendemmie eccezionali. Nasce così la Limited Edition Sauvignon Bleu.